L'acqua è vita
Sin dalla sua comparsa sulla Terra l'uomo ha dovuto affrontare il problema dell'acqua.

Ed è stato lungo le sponde di poderosi corsi d'acqua che sono sorte e hanno prosperato le grandi civiltà del passato: gli Egizi lungo il Nilo, i Babilonesi e i Sumeri tra Tigri ed Eufrate, Roma sulle rive del biondo Tevere.

Trovare l'acqua. Poi trasportarla, amministrarla, erogarla: ed ecco i grandiosi sistemi nabatei, i forti acquedotti romani.

L'acqua è un bene prezioso.
L'acqua, anzi, è il bene primo e insostituibile. Ed acqua sulla Terra ce n'è tanta: mari e oceani ricoprono, insieme, oltre il 70% della superficie terrestre.

Acqua, acqua dovunque, e non una goccia da bere, lamentava il marinaio di Coleridge; a causa dell'elevato contenuto di sali, infatti, l'acqua marina non è adatta alla gran parte delle forme di vita vegetale e animale del pianeta e alle attività umane.

Quant'è l'acqua dolce e dov'è?

"Si stima che l'acqua immagazzinata sotto forma di ghiacci e ghiacciai sia pari a circa 31.000 km3. A questa va sommata l'acqua serbata nelle falde sotterranee - pari a circa 9.000 km³ - e quella dei laghi e dei fiumi - pari a 133 km³. Circa 575.000 km³ di acqua, poi, cadono ogni anno sotto forma di pioggia; di questi, solo 40.000 km³ sono potenzialmente disponibili per l'uomo.

Ogni anno si impiegano 4.000 km³ di acqua: il 69% in agricoltura, il 23% nelle industrie, l'8% negli usi domestici. Ma non basta. L'80% dell'agricoltura mondiale non riceve acqua a sufficienza.

Il futuro dell'acqua

Polveri e gas tossici nell'atmosfera, scarichi industriali nei corsi d'acqua, uso di sostanze di sintesi in agricoltura, taglio indiscriminato di boschi e foreste, cambiamenti climatici, sovrappopolazione: l'acqua è in pericolo.

La desertificazione sta minacciando oltre un quarto delle terre del pianeta. In Italia, aridità, erosione, salinizzazione sono concentrate al Sud e nelle isole; in Sicilia, Sardegna, Puglia, Basilicata e Calabria c'è sempre meno acqua. Ecco un quadro delle variazioni subite dalle scorte idriche nel biennio 2001/2002:
(valori in milioni di metri cubi)

   Basilicata Puglia Sicilia Sardegna
Volumi disponibili al 30/01/2001 272,92 42,95 189,18 827,61
Volumi disponibili al 30/01/2002 54,46 18,14 179,24 331,95
Differenza 2001/2002 - 218,46 - 24,82 - 9,94 - 495,67
Variazione percentuale 2001/2002 - 80% - 57,80% - 5,30% - 59,90%

Allora desertificazione significa che piove sempre meno? Non solo, purtroppo.
A monte vi è la cattiva gestione del patrimonio idrico esistente, l'inerzia o la malafede delle amministrazioni locali, il disinteresse delle autorità. Per non parlare, poi, dei cospicui interessi economici e delle ingerenze da parte della malavita organizzata che, proprio al Meridione, trae vantaggio dalla carenza d'acqua.

E quando l'acqua è troppa? Cosa succede quando non esistono o vengono regolarmente elusi i programmi per la tutela dell'ambiente e la regimentazione delle acque, quando non vengono mantenute le strutture esistenti? Dal Vajont (1963) a Sarno (1998), attraverso innumerevoli altre catastrofi e tragedie idrogeologiche… Perché la memoria è così breve?

L'acqua è vita, certo, ma il panorama esistente non è, certo, confortante.
Carta Europea dell'Acqua
Promulgata a Strasburgo il 6 maggio 1968

1. Non c'è vita senza acqua.
L'acqua è un bene prezioso, indispensabile a tutte le attività umane.

2. Le disponibilità di acqua dolce non sono inesauribili. È indispensabile preservarle, controllarle e, se è possibile, accrescerle.

3. Alterare la qualità dell'acqua significa nuocere alla vita dell'uomo e degli altri esseri viventi, che da essa dipendono.

4. La qualità dell'acqua deve essere mantenuta, in modo da poter soddisfare le esigenze delle utilizzazioni previste, specialmente per i bisogni della salute pubblica.

5. Quando l'acqua, dopo essere stata utilizzata, viene restituita all'ambiente naturale, deve essere in condizioni da non compromettere i possibili usi dell'ambiente, sia pubblici che privati.

6. La conservazione di una copertura vegetale appropriata, di preferenza forestale, è essenziale per la conservazione delle risorse idriche.

7. Le risorse idriche devono essere accuratamente inventariate.

8. La buona gestione dell'acqua deve essere materia di pianificazione da parte delle autorità competenti.

9. La salvaguardia dell'acqua implica uno sforzo importante di ricerca scientifica, di formazione di specialisti e di informazione pubblica.

10. L'acqua è un patrimonio comune, il cui valore deve essere riconosciuto da tutti. Ciascuno ha il dovere di economizzarla e di utilizzarla con cura.

11. La gestione delle risorse idriche dovrebbe essere inquadrata nel bilancio naturale, piuttosto che entro frontiere amministrative e politiche.

12. L'acqua non ha frontiere.
Essa è una risorsa comune, la cui tutela richiede la cooperazione internazionale.


Crediti
Testi Modesto Tartarelli
Immagini Pino Pace
Progetto e produzione Gruppo Puglia Grotte
Coordinamento editoriale Daniela Lovece
Coordinamento grafico Pino Pace
Coordinamento alla produzione Giuseppe Savino

© Gruppo Puglia Grotte