Puglia Grotte - 2001
Speleo flash
- La collezione di fossili della Scuola Media "Stefano da Putignano"
- La grotta della Cocalière: un gemellaggio dimenticato
- Una discesa nella Grave di Castellana nel 1800
- Nuove scoperte nella Grotta delle Mura (329 Pu/BA)
- Speleologia e poesia
- Il sito web del Gruppo Puglia Grotte
- La Grotta dei Briganti a Gorgoglione (MT)
- Acque del Terzo Millennio
- Siamo tutti fanovisti
- L'avventura dell'uomo
- Il Museo Speleologico Franco Anelli
- Trent'anni di speleologia
- Nuove esplorazioni all'Abisso del Bifurto (Calabria)
- Vai a Elezioni consiglio direttivo
La collezione di fossili della Scuola Media "Stefano da Putignano"
Non sono certamente numerose le scuole della regione pugliese, che possiedono una raccolta di materiale naturalistico; ancora più raro è trovare una scuola che abbia una raccolta di fossili di provenienza regionale.
Perciò ci si stupisce nel vedere una simile raccolta nella Scuola Media Statale "Stefano da Putignano" di Putignano (BA).
Detto materiale è stato raccolto ed accumulato con grande pazienza nel corso di lunghi anni dal prof. Mario Soldato, docente della stessa scuola. Il prof. Mario Soldato, che ho avuto il piacere di conoscere durante due brevi incontri, era entusiasta della sua ricerca; egli era andato in pensione da pochi mesi, ma si era impegnato a continuare detta raccolta ed a catalogare tutto il materiale per costituire un piccolo museo a carattere naturalistico presso la scuola.
Egli aveva raccolto tutto questo materiale durante le sue numerose escursioni sul territorio pugliese.
Detta raccolta è molto interessante in quanto vi sono numerosi esemplari più o meno completi di rudiste, tipici e caratteristici lamellibranchi del periodo cretacico, molti esemplari fossili della roccia calcarenitica quaternaria e diversi altri fossili di diversa provenienza.
Con la scomparsa del prof. Mario Soldato, detto materiale è purtroppo lasciato ora incustodito e alla polvere in un corridoio della scuola e rischia di essere abbandonato e di andare disperso col passare del tempo.
E' auspicabile, quindi, che il Consiglio d'Istituto si adoperi per intraprendere iniziative per avviare al più presto una catalogazione di tutto il materiale presente e ricercare delle teche idonee per la sua conservazione e la sua esposizione, in modo che possa costituire un valido supporto didattico utile per gli alunni della scuola e delle altre scuole per la conoscenza del proprio territorio.
Vincenzo Manghisi
La grotta della Cocalière: un gemellaggio dimenticato
Seguendo un desiderio del compianto prof. Franco Anelli, negli anni 1978/79 si effettua il gemellaggio fra le Grotte di Castellana e la Grotta La Cocalière (Francia) gestita dal sig. André Marti.
Dal 7 al 9 ottobre 1978, una delegazione castellanese si reca in Francia per stipulare questo gemellaggio, mentre dal 10 al 12 gennaio 1979, una delegazione francese restituisce la visita a Castellana-Grotte.
Purtroppo, dopo gli entusiasmi e le promesse di quegli anni, successivamente non sono seguite altre manifestazioni per rinsaldare questo rapporto d'amicizia.
Mantenere tale vincolo avrebbe significato per Castellana-Grotte anticipare quell'integrazione europea che si sta realizzando solo in questi ultimi anni; si sarebbe potuto progettare ed attuare tante iniziative: favorire le gite delle scolaresche castellanesi, degli anziani, dei semplici cittadini, instaurando un rapporto interscambievole che sicuramente avrebbe portato ad ambedue le comunità ottimi proficui a livello culturale, sociale ed economico.
Tutto questo solo perché si è accomunati dal fatto di possedere ambedue i comuni una grande e bella grotta turistica.
Per chi non conoscesse la Grotta La Cocalière, riporto brevemente alcune notizie al riguardo.
La cavità si trova presso Saint-Ambroix, cittadina del sud della Francia nel dipartimento del Gard, ed è situata a circa 25 km da Alès e a 50 km da Aubenas.
La cavità è stata esplorata per la prima volta in solitaria, per quasi 1 km, intorno al 1850 da un naturalista, Jules de Malbos; successivamente, nel 1892, Gabriel Gaupillat, allievo e cugino di Martel, proseguì le esplorazioni fino a 2 km dall'ingresso.
Attualmente è diretta da André Marti, appassionato speleologo che ha dedicato tutta la sua vita alla salvaguardia e alla valorizzazione di questa cavità. La parte nota nota della cavità è attualmente di 36 km, di cui 2 sono attrezzati turisticamente.
Il territorio carsico circostante la cavità presenta particolari analogie con quelle di Castellana per la presenza di pseudotrulli.
L'uscita dalla cavità avviene a circa 1,5 km dall'ingresso e il ritorno avviene tramite un comodo trenino che serpeggia in mezzo ad uno splendido territorio carsico.
Sarebbe auspicabile riprendere i contatti con gli amministratori della Cocalière e recuperare il tempo perduto, promovendo tutta una serie d'iniziative per favorire lo scambio interculturale tra le due comunità.
Vincenzo Manghisi
Una discesa nella Grave di Castellana nel 1800
La prima discesa nella Grave di Castellana risale al 23 gennaio del 1938, quando il prof. Franco Anelli scese con una scala di corda portata dalle Grotte di Postumia. E' questa, finora, la data ufficiale della scoperta delle Grotte di Castellana.
Numerose sono le storie e le leggende che gli anziani del paese si tramandano da generazione in generazione su precedenti discese effettuate nell'Ottocento e addirittura nel Settecento.
Grazie al ritrovamento di un documento del 1800, lo storico castellanese Donato Mastromarino ha recentemente fatto un po' di chiarezza su tutte queste storie.
Detto documento, ritrovato nell'Archivio Storico della Biblioteca Comunale "G. Tauro" di Castellana-Grotte, narra della discesa effettuata nella Grave di Castellana nel dicembre del 1800 da parte di alcuni castellanesi per recuperare le ossa di un individuo caduto forse accidentalmente nella voragine.
Su ordine di un giudice, il Comune di Castellana dovette per l'occasione costruire un'apposita impalcatura per agevolare la discesa.
E' ovvio che la discesa di quel giorno si sarà limitata soltanto a questa pietosa operazione e che nessuno si sarà avventurato nelle cavità interne.
Tale discesa documentata è probabilmente all'origine di tutte quelle discese leggendarie narrate dai nostri avi e avvalora l'ipotesi che vuole che, alla base di ogni leggenda, vi sia sempre un fondo di verità.
In una prossima occasione si riferirà con maggiore dovizia di particolari su questo importante documento che consente di tracciare un nuovo capitolo nella storia delle Grotte di Castellana.
Vincenzo Manghisi
Nuove scoperte nella Grotta delle Mura (329 Pu /BA)
L'eccezionale scoperta dell'Uomo di Altamura nella Grotta "Le Solagne" ad Altamura (Bari) nel 1993 e il ritrovamento dello scheletro di Delia nella Grotta di Agnano ad Ostuni (Brindisi) nel 1991 ha fatto sicuramente passare in secondo piano la scoperta, sempre in Puglia, di uno scheletro pressoché intatto e completo, perfettamente conservato, appartenuto ad un bambino di un anno e mezzo, vissuto circa 12 mila anni fa.
Si tratta di uno dei più antichi e comunque dell'unico reperto infantile integro del Paleolitico in Italia.
Il ritrovamento è avvenuto a Monopoli (Bari), nella nota "Grotta delle Mura", cavità residua di una grande caverna di origine marina, crollata sotto la forza distruttiva delle onde marine. Il prof. Franco Anelli fu il primo a scoprire questo importante sito archeologico nel 1952; in tale occasione furono rinvenuti alcuni reperti di grande interesse come un ciottolo su cui era inciso un profilo di bovide.
Altri scavi furono intrapresi negli anni '60 dai proff. Cornaggia Castiglioni e Palma di Cesnola; mentre dal 1985, sono ripresi gli scavi per iniziativa dell'Università di Siena, diretta dal dottor Mauro Calattini, docente di ecologia e archeologia presso l'Università di Viterbo e ricercatore di paletnologia presso l'ateneo senese.
Nel 1998 l'equipe ha effettuato un eccezionale scoperta: con un rito funerario sconosciuto, il corpo di un bambino, alto 60 centimetri, era stato adagiato nella grotta tra il 12-10 mila a.C. (Paleolitico superiore finale).
Lo scheletro si presentava in ottimo stato di conservazione, forse a causa del clima freddo e asciutto nel periodo della deposizione.
Il bambino era stato collocato all'interno di una nicchia naturale della cavità e ricoperto da una lastra di pietra grezza. La datazione dello scheletro è stata resa possibile grazie al Dipartimento di Antropologia dell'Università di Pisa, diretto dal professor Francesco Mallegni.
Attualmente il deposito archeologico della cavità è protetto da una lunga cancellata messa in opera dalla Soprintendenza Archeologica.
C'è da augurarsi che tutto il materiale ritrovato nella cavità venga riportato al più presto a Monopoli e conservato in un luogo idoneo al fine di renderlo fruibile alla comunità.
Vincenzo Manghisi
Speleologia e poesia
Nel corso del mese di ottobre 2001, alcuni soci del Gruppo Puglia Grotte hanno tenuto una serie di lezioni per il corpo insegnante della Scuola Elementare Andrea Angiulli, 2° Circolo Didattico di Castellana Grotte, relativamente a Geologia e Scienza della Terra (Mario Parise), Morfologia Carsica e Speleogenesi (Vincenzo Manghisi), Archeologia (Marisa Clori), Storia della Speleologia (Pino Pace).
Il corso, che ha riscosso un vivo successo e al quale ha fatto seguito la visita delle scolaresche alle Grotte di Castellana, ha costituito anche per una delle insegnanti, Anita Rizzi, la fonte di ispirazione per una composizione poetica avente per tema l'ambiente, così alieno, estraniante e quasi fuori dal tempo, della grotta.
Grotta
in te la mia voce trema
al di là del finito
mi porti.
Grotta
misteri di uomini
per noi senza volto
come scrigno
racchiudi.
Grotta
perle di antiche civiltà
sulle rive di mare sorte
come conchiglia
serbi.
Grotta
passato e presente
in un abbraccio fusi
come libro racconti.
Grotta canzoni d'acqua e di vento
fra le viscere penetrati
come fanciulla
canti.
Grotta
luce e buio dal dì
e dalla notte ricevuti
come guerriero
non temi.
Grotta
formazioni mirabili
sul tuo corpo scolpite
come gioielli
mostri.
Grotta
in te la mia voce trema
al di là del finito
mi porti.
Anita Rizzi
Il sito web del Gruppo Puglia Grotte
È nato!
www.gruppopugliagrotte.it
Si tratta del sito ufficiale del Gruppo Puglia Grotte: ricco, aggiornato, divertente e interessante.
Due versioni
Italiano e inglese
Un mucchio di informazioni
Catalogo della biblioteca, eventi e ricorrenze, e-mail dei soci, link utili, cariche sociali, report sulle attività di ricerca ed esplorazione, esperienze nella didattica, pubblicazioni, e poi foto, nomi e numeri di oltre 30 anni di speleologia.
Un sito, tanti siti
Quello del Museo Speleologico Franco Anelli, quello del Festival Internazionale del film e del documentario d'avventura ed esplorazione L'avventura dell'uomo, quello della rivista di divulgazione scientifica e culturale Grotte e Dintorni.
Visitateci e saprete tutto quello che non avete mai osato chiedere sul Gruppo Puglia Grotte
Daniela Lovece
La Grotta dei Briganti a Gorgoglione (MT)
Tra le recenti attività di esplorazione del GPG, figura una visita alla Grotta dei Briganti, sita in territorio di Gorgoglione (provincia di Matera): la grotta, non ancora inserita nel Catasto Speleologico delle Grotte della Basilicata, è ubicata a sud dell'abitato, ad una quota di 760 m s.l.m., in sinistra orografica di un affluente della Fiumara di Gorgoglione.
L'imbocco della cavità si apre al piede della parete rocciosa alta circa 40 metri, alla cui sommità è l'abitato. La roccia in cui la cavità si sviluppa è costituita da arenarie quarzoso-feldspatiche, di colore grigio ed a stratificazione generalmente indistinta. La grotta è presumibilmente una cavità di interstrato, sviluppatasi lungo il contatto tra due banconi arenaci o al passaggio tra le arenarie e le sottostanti argille.
Il fondo della grotta è infatti colmato da depositi argillosi dello spessore visibile, al momento, di almeno un metro e mezzo.
Lungo l'asse principale della cavità, della lunghezza di 36 metri, è stata scavata una trincea, larga circa 2 metri, che ha consentito l'accesso alla cavità e l'espletamento dei primi lavori. L'asse minore, più o meno perpendicolare al primo, ha una lunghezza massima di 35 metri.
L'altezza massima della cavità è attualmente di 2 metri circa. La parte più interna della grotta presenta tracce di stillicidio e concrezionamento, costituito da piccole stalattiti di qualche centimetro di lunghezza e da croste calcistiche in prossimità delle pareti rocciose.
L'avviamento di uno scavo esteso all'intera cavità e la conseguente rimozione dei depositi argillosi in essa presenti consentirebbe di ampliare l'imbocco della cavità, di riportare la grotta al suo originario sviluppo, di completare l'esplorazione ed accertare così la fondatezza della tradizione popolare che vorrebbe la grotta collegata al castello che sovrastava l'abitato mediante un cunicolo.
L'interesse della Grotta dei Briganti, che trae la sua denominazione dal presumibile utilizzo della stessa come dimora di briganti, oltre che dalle dimensioni, che ne consentiranno a breve l'inserimento nel suddetto Catasto Speleologico delle Grotte della Basilicata, deriva dalla possibilità di inserire la cavità in un itinerario storico-naturalistico che avrebbe Gorgoglione come punto di partenza.
Il toponimo "Grotta dei Briganti", presente anche in altre cavità della Basilicata e della Calabria, testimonia di un'epopea, quella del brigantaggio post-unitario, che ha visto le grotte protagoniste, in quanto dimora e sicuro nascondiglio. Nel caso specifico, l'ubicazione della grotta in prossimità del limite provinciale tra Matera e Potenza, sullo spartiacque tra due bacini idrografici, rendeva la stessa particolarmente strategica dal punto di vista logistico.
L'interesse della grotta deriverebbe pertanto dal suo inserimento in un apposito itinerario storico-naturalistico finalizzato alla valorizzazione delle bellezze naturali, delle tradizioni popolari, della cucina locale, e delle vicende storiche dei luoghi, tra cui si ricorda lo scontro sul Torrente Sauro tra le bande di Crocco e le truppe del Regno d'Italia.
In tale contesto la Grotta dei Briganti rappresenterebbe il luogo evocativo del mondo del brigantaggio che dovrebbe avere un suo specifico approfondimento in un apposito Museo del Brigantaggio, la cui sede andrebbe individuata tra le dimore storiche o antiche di Gorgoglione.
Gianni Campanella, Pino Pace, Mario Parise
Acque del Terzo Millennio
Nell'ambito delle attività della 1a edizione del Festival Internazionale del film e del documentario di esplorazione e di avventura "L'Avventura dell'Uomo", la mattina del 31 marzo 2001 si è svolta a Castellana-Grotte la Tavola Rotonda ACQUE DEL TERZO MILLENNIO, dedicata a "Gestione e salvaguardia delle falde acquifere in ambiente carsico".
L'iniziativa è stata organizzata dal Gruppo Puglia Grotte e dall'Associazione di Esplorazioni Geografiche "La Venta", in collaborazione con il Centro di Studio sulle Risorse Idriche e la Salvaguardia del Territorio (CERIST) del Consiglio Nazionale delle Ricerche, il Museo Speleologico "Franco Anelli", ed il Parco Letterario "Formiche di Puglia".
Il tema prescelto, di grande attualità, riveste una estrema importanza per tutti coloro che, per dovere istituzionale, lavoro o passione, si interessano di carsismo e di ambienti carsici.
La Tavola Rotonda, moderata dalla giornalista RAI Donatella Bianchi, ha costituito un'utile occasione di incontro e dibattito tra docenti universitari, ricercatori e speleologi.
Al fine di divulgare quanto più possibile gli argomenti trattati, le relazioni presentate nel corso della mattinata e il dibattito conclusivo sono confluiti nel secondo numero di "Grotte e dintorni", rivista del Museo Speleologico "Franco Anelli" e delle Grotte di Castellana.
Mario Parise
Siamo tutti fanovisti
Il Gruppo Puglia Grotte persevera nel prender parte ai Falò, il tradizionale evento culturale e religioso che ha luogo l'11 gennaio di ogni anno per le strade, le piazze e le campagne di Castellana-Grotte.
Anche quest'anno, infatti - grazie all'arte fanovista del nostro socio Vito Romanazzi e dei suoi adepti, grazie alle doti culinarie della nostra tesoriera Francesca Franzoso e dei suoi seguaci - la manifestazione è stata coronata da enorme successo.
Il ricavato delle offerte obbligatorie lasciate dal folto pubblico, circa € 600, è stato devoluto - ancora una volta - alla causa di Antonio Baccarelli, odontotecnico errante.
Il castellanese Antonio, come si sa, ha dato vita anni or sono ad un laboratorio odontotecnico-odontoiatrico-fotografico in uno sperduto centro rurale del Mozambico.
Ma la sua opera non è finita; ogni anno, infatti, egli fa ritorno in Africa per monitorare gli sviluppi dell'impresa e rifornire le strutture di materiali e strumentazioni altrimenti introvabili.
Prendete nota, dunque, il prossimo appuntamento è per l'11 gennaio 2003, perché...
Siamo diventati tutti bravissimi!
Daniela Lovece
L'avventura dell'uomo
Prima edizione del Festival Internazionale del film e del documentario d'avventura ed esplorazione
In questo 2001 appena trascorso, così ricco di esperienze e risultati per il Gruppo Puglia Grotte, uno dei momenti di maggiore visibilità per la nostra associazione è stato L'avventura dell'uomo.
L'evento, promosso dal Parco Letterario "Formiche di Puglia" ed organizzato de facto dalla nostra associazione, ha dato luogo, nelle sale del Cinema Socrate di Castellana-Grotte, tra il 31 marzo ed il 1° aprile - a quattro giorni di proiezioni no-stop.
Sorto da un'idea più volte accarezzata, ma mai realmente aggredita, il Festival Internazionale del film e del documentario di esplorazione e avventura si è concluso con ben sette opere premiate.
Le trentatré opere ammesse a concorrere - lavori di grande interesse scientifico e culturale provenienti da mezzo mondo, Cina ed India comprese - hanno raccolto più di un migliaio di spettatori; per i filmati in inglese e francese si è potuto far conto su un sistema di traduzione simultanea.
Bene si è difesa, però, anche l'Italia e le opere in italiano conquistando ben tre premi nel corso della competizione.
La Giuria, presieduta dalla regista produttrice romana Silvia Innocenzi, ha infatti assegnato:
- il premio per la migliore opera etnografica a Le radici delle stelle di Piero D'Onofrio, documentario girato fra gli indios della foresta Lacandona del Chiapas;
- il premio per la sezione didattica a I Monti Alburni, uno dei massicci carsici più interessanti del nostro Paese, per la regia di Enzo Franco ed a Ritratto di Altinè nella stagione secca di Elisa Meneghetti e Marco Mensa, il racconto della quotidiana lotta contro la siccità del popolo Peul nel Sahel senegalese.
Tre riconoscimenti, questi assegnati ad opere italiane, davvero meritati - come ha evidenziato il direttore artistico del festival Tullio Bernabei nel corso della conclusiva cerimonia di premiazione.
Sono stati conferiti, poi, altri quattro premi ai migliori lavori fra le 33 opere partecipanti:
Due premi sono andati a documentari francesi prodotti da Gedeon Programme, leader mondiale nel settore della produzione documentaristica. La migliore opera speleologica è stata L'expédition Ultima Patagonia di Luc Henry Fage che, si legge nella motivazione pronunciata dalla Giuria "apre una finestra su uno degli ultimi angoli inesplorati del pianeta".
Il premio per sezione archeologia offerto dall'Associazione LA VENTA è andato invece a L'enigme des Nascas di Thierry Ragobert, documentario che suggerisce ipotesi d'interpretazione dei giganteschi geroglifici peruviani.
La migliore opera fiction è risultata The iceman of Oetz Valley and his world del regista austriaco Kurt Mundl.
Miglior documentario è stato giudicato Artic desaster: crash of the airship Italia, premio posto in palio dal Comune di Castellana-Grotte.
Il documentario, realizzato dalla canadese Jane Armstrong e coprodotto dalla National Geographic Society ricostruisce la vicenda umana e scientifica dell'esploratore Umberto Nobile e della sfortunata spedizione al Polo Nord.
Menzioni speciali sono infine state assegnate ad altre quattro opere: La grande Traversée (Francia), Volcano (Gran Bretagna), Akhà: quando il vento soffiava (Italia) e Un secolo di cinema e archeologia (Italia).
Bilancio positivo, dunque per questa prima edizione della rassegna di Castellana, molto apprezzata dal pubblico, soprattutto in età scolare, per la sua formula originale e molto ben accolta anche dagli autori che si sono detti pienamente coinvolti dallo spirito del Festival.
Unica nota stonata: un inspiegabile silenzio da parte della stampa locale ha accompagnato L'Avventura dell'uomo. Beghe politiche più alte degli stessi soggetti coinvolti?
Non è dato saperlo.
E, dopotutto non interessa, visto che si è già all'opera per il prossimo appuntamento, quello fissato per l'anno venturo, per la seconda edizione de L'Avventura dell'uomo.
Con più opere a concorso e con una maggiore presenza della cittadinanza, o almeno così si spera.
Daniela Lovece
Il Museo Speleologico Franco Anelli
Un po' di storia
Le Grotte di Castellana hanno finalmente il loro museo; dopo quasi cinquant'anni, il 23 gennaio 2000 è stato inaugurato a Castellana-Grotte il tanto atteso Museo Speleologico.
Era stato progettato e finanziato dalla Cassa per il Mezzogiorno nel 1952 ed era incluso in un grandioso progetto che prevedeva la sistemazione turistico-urbanistica dell'area sovrastante le Grotte; ma di questo progetto iniziale sarà realizzato soltanto l'edificio destinato agli uffici della Direzione delle Grotte, al Museo Speleologico e alla Torre degli Ascensori.
Nel 1953, il prof. Franco Anelli scriveva entusiasticamente:
"Nell'edificio principale del primo lotto di opere per la sistemazione urbanistico-turistica esterna delle grotte di Castellana, predisposta dalla Cassa per il Mezzogiorno, è già ultimata la vasta e luminosa aula destinata a Museo Speleologico con prevalente funzione divulgativa, per diffondere la conoscenza degli studi del sottosuolo naturale attraverso una efficace illustrazione del mondo sotterraneo e dei fenomeni che in esso si svolgono o che si sono svolti nel lontano passato della storia geologica d'Italia, fenomeni fisici, biologici, antropici, ecc...".
Il prof. Franco Anelli non ha potuto vedere realizzato il suo sogno. Benché la costruzione destinata ad ospitare il Museo fosse stata ultimata, non si diede mai avvio al suo allestimento.
L'indifferenza degli amministratori del tempo ha fatto sì che il locale, per lungo tempo, sia stato trasformato, dapprima, in discoteca e per altri lunghi anni, sia rimasto abbandonato.
Dopo quasi mezzo secolo, l'edificio ritrova la sua originale funzione.
Nel 1999 la Società Grotte s.r.l. affida al Gruppo Puglia Grotte l'allestimento, la gestione, l'attività didattica e di ricerca scientifica, l'organizzazione e la promozione del Museo speleologico al Gruppo Puglia Grotte.
Il 23 gennaio 2000 si effettua in pompa magna l'inaugurazione del Museo Speleologico che viene ovviamente intitolato al Prof. Franco Anelli.
Sono presenti alla cerimonia il prof. Paolo Forti, direttore responsabile dell'Istituto Italiano di Speleologia e Angelo Naseddu, vice presidente della Società Speleologica Italiana.
Le attività del Museo Speleologico Franco Anelli sono attualmente concentrate su:
- Laboratorio di biospeleologia e mineralogia
- Centro di documentazione spelologica Franco Orofino
- Percorso mussale
- Catalogo del museo
- Archivio iconografico delle Grotte di Castellana
Il Museo di Speleologia di Castellana-Grotte è stato realizzato con il finanziamento del Progetto POP PUGLIA 1994-96 della CE e con la collaborazione del Gruppo Puglia Grotte.
La rivista
Grotte e dintorni è la rivista di divulgazione scientifica e culturale del Museo Speleologico Franco Anelli.
Ed il primo numero, è proprio dedicato al professore.
Si tratta di un'accurata monografia sul contributo di Franco Anelli alla conoscenza ed alla divulgazione della speleologia.
Il secondo numero - fresco fresco di stampa - è costituito dagli Atti della Tavola Rotonda Acque del Terzo Millennio - Gestione e della salvaguardia delle falde acquifere in ambiente carsico, tenutasi a Castellana Grotte il 31 marzo 2001.
Ma Grotte e dintorni è disponibile ad accogliere contributi - dal carattere divulgativo - inerenti tematiche scientifiche e culturali.
Per informazioni sulla rivista, contattare il responsabile scientifico del Gruppo Puglia Grotte, Mario Parise - responsabilescientifico@gruppopugliagrotte.it
Per maggiori informazioni o visite:
Museo Speleologico Franco Anelli
Piazzale Anelli 70013
Castellana Grotte (BA) Italia
web: www.gruppopugliagrotte.it/museo.htm
e-mail: museo@gruppopugliagrotte.it
Daniela Lovece
Trent'anni di speleologia
Trentesimo anniversario della fondazione del Gruppo Puglia Grotte
Serata celebrativa
Sabato 1° dicembre 2001 - ore 18:00
Palazzo di Città - Castellana-Grotte (BA)
Nel corso della serata sono state consegnate targhe e medaglie ricordo ai presidenti del sodalizio ed ai soci fondatori.
Si è, poi, proseguito con:
- la presentazione del secondo numero di Grotte e Dintorni, rivista del museo Speleologico Franco Anelli.
- la proiezione di diapositive sulla spedizione in Messico Proyecto Cuatrocienegas, organizzata nell'ottobre 2001 dall'Associazione di Esplorazioni Geografiche La Venta.
Daniela Lovece
Nuove esplorazioni all'Abisso del Bifurto (Calabria)
L'abisso del Bifurto, situato sui monti del Pollino, in provincia di Cosenza, è stato meta, nell'inverno del 1999, di alcune nostre punte esplorative che hanno dato alla fine buoni risultati.
E' stato scoperto infatti, nel ramo degli Anconetani, ramo secondario della cavità che si diparte dalla base del pozzo d'accesso per poi ricongiungersi a circa -250, un nuovo ramo, a prevalenza verticale.
L'ingresso del "Ramo del Diciannovesimo" (chiamato così in quanto la finestra è stata vista la prima volta in occasione dei miei 19 anni), situato sulla parete del pozzo da 30 metri, apre la via a una serie di pozzi, intervallati da piccole cengie, che si approfondiscono fino a raggiungere un dislivello di circa 95 metri.
Al fondo, un tappo di fango ha però messo fine alle nostre idee esplorative.
La via non presenta, fra l'altro, ulteriori possibilità esplorative: non ci sono, infatti, né camini da risalire, ne finestre sui pozzi da raggiungere.
L'unica speranza è data da uno stretto condotto situato sul penultimo pozzo, quello da 35 metri, dove si dovrebbe effettuare un paziente lavoro di disostruzione.
Della nuova scoperta è stato effettuato il rilievo topografico, che successivamente è stato mandato al Catasto della Calabria, in modo da aggiornare il rilievo di tutta la grotta.
Gaetano Proietto
Elezioni consiglio direttivo
Nel mese di Settembre del 2001, si sono tenute le elezioni per il rinnovo delle cariche del consiglio direttivo del Gruppo Puglia Grotte.
Qui di seguito i nomi dei nuovi componenti e le rispettive cariche:
Giuseppe Savino - Presidente
Francesca Franzoso - Vice presidente, tesoriere
Modesto Tartarelli - Segretario
Domenico Nanna - Responsabile uscite
Mario Parise - Responsabile scientifico
Gaetano Proietto - Magazziniere
Graziana Quinto - Responsabile settore escursionistico
Il nuovo consiglio resterà in carica per tre anni, secondo lo statuto del Gruppo.
Oltre a queste cariche "istituzionali", è stato nominato anche il Direttore della Scuola: Domenico Sgobba.
Buona lavoro a tutti!
Gaetano Proietto