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XXXVI Corso di Speleologia di 1° Livello

26 settembre - 29 ottobre 2013


Ultima Uscita
Monti Alburni


Venerdì 25 ottobre 2013 si è svolta l'ultima uscita dei corsisti del XXXVI corso di Speleologia del Gruppo Puglia Grotte.
Il luogo prescelto è stato il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, ricco di sentieri e mulattiere, dove la catena dei monti Alburni ne costituisce il cuore.
I Monti Alburni sono un massiccio carsico ricco di doline, grotte, cavità (circa 400) e inghiottitoi.
Si è partiti il venerdì sera alla volta di Pertosa, dove ci hanno accolti i colleghi speleologi del Gruppo Speleo Alpinistico Vallo di Diano e ci hanno offerto un riparo per la notte nel loro centro operativo. La serata è trascorsa tra cibo, vino, risate e un'ottima compagnia, dopodiché armati di materassi e sacchi a pelo è arrivata l'ora di riposare in vista della giornata seguente che si prospetta essere piuttosto impegnativa.
L'indomani (26 ottobre), carichi di spirito d'avventura, si è raggiunto il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Vestiti e imbragati di tutto punto, si è percorso un tratto abbastanza scosceso attraverso il bosco, per poter poi arrivare finalmente davanti all'imboccatura della Grotta "Fra' Gentile" posta a circa 1077 m s.l.m.. L'antro della grotta si presenta sotto forma di gola e prosegue in senso orizzontale per una decina di metri dentro la quale si può scorgere una piccola grave sul tetto. Successivamente si apre il primo pozzo e pertanto Giampaolo e le due speleologhe campane, Alessandra e Ada, che ci hanno accompagnato, lo hanno armato sul momento e così per ogni pozzo presente. I quattro corsisti, di cui alcuni già impratichiti dalla scorsa discesa alla grotta di Castel di Lepre e alcuni che si sono approcciati a questo tipo di ambiente per la prima volta, si sono calati all'interno del pozzo, immergendosi nel buio e abbandonando le proprie paure.
La grotta ha uno sviluppo planimetrico di circa 335 m, con un dislivello di 232 m, i primi pozzi sono relativamente piccoli di circa 6-10 m e alla base di ognuno si riscontrano massi e ciottoli instabili di roccia accumulati e franati, che rendono il percorso più impegnativo, inoltre vi è la presenza di alcuni resti ossei animali. Durante la discesa nei vari pozzi la temperatura è diminuita man mano a causa della circolazione d'aria e forse anche a causa della presenza di una grotta attiva, ossia la Grotta del Fumo, ubicata al di sotto di quella che si stava percorrendo. Successivamente il tragitto prosegue in strettoie verticali, finché non si arriva davanti al primo dei pozzi che presenta un dislivello di 30 m; durante il tentativo di armamento delle pareti, i corsisti si sono intrattenuti con canzoni di vario genere, in modo da sconfiggere il freddo che li attanagliava. Purtroppo la corda non era sufficiente per un solo metro, pertanto anche se con un po' di difficoltà si è effettuata una discesa solo di 5 metri per affacciarsi e poi si è pian piano risaliti fino a tornare all'esterno.
Tornati alle auto e sistemate le tende, si è andati nel paesino di Sant'Angelo a Fasanella, sia per un caffè e sia per visitare l'"appoggio locale" del gruppo speleologico di Castellana Grotte e degli speleologi dell'Alburni Exploration Team ubicata in un ex carcere.
Tornati nel parco, con l'arrivo degli altri corsisti e istruttori, si è acceso un piccolo falò che, oltre a proteggere dal freddo, ha anche riscaldato gli animi e inoltre, ha dato l'opportunità di far degustare ottime pietanze anche cotte al momento. A metà della serata si è unito anche il gruppo speleologico del CAI Salerno che ha contribuito ad allietare la serata.
Il mattino dopo (27 ottobre), dopo aver raccattato tende e oggetti vari, e dopo essersi armati di imbrago, casco e il solito entusiasmo, ci si reca verso l'imboccatura della grotta "Gravaccine".
Uno ad uno, tutti giù per i pozzi di questa nuova avventura… chi con maggiore agilità e chi con qualche solita titubanza, ma l'importante è esserci e vivere la grotta ognuno a suo modo.
I metri scorrono attraverso le corde e i discensori, allontanandosi dalla luce del giorno e inoltrandosi nel buio umido delle cavità.
Immancabili le fotografie per catturare il ricordo del momento, culminate in una posa all'interno di una nicchia rocciosa in cui uno dopo l'altro, i corsisti hanno creato una montagna umana di neo-speleologi.
Tra una risata e l'altra, il tempo passa senza che nessuno se ne accorga ed è già arrivato il momento di tornare in superficie e così i ragazzi risalgono attraverso i pozzi.
La luce dei caschetti non serve più, si torna al sole del pomeriggio e i corsisti si rifocillano e si riposano su letti di foglie colorate e profumate di bosco.
Ormai la giornata volge al termine.
I ragazzi lasciano gli Alburni con gli occhi pieni dei colori frizzanti dell'autunno incalzante, portando con sé le emozioni vissute tra le pareti e i corridoi delle grotte, in cui riecheggiano ancora i ritornelli canticchiati per prendersi un po' in giro e un po' per smorzare la tensione emotiva e portando a casa il ricordo di questa nuova e indimenticabile esperienza.


(Testi di Emanuela Semeraro - Nicolò Manchisi - Stefania Bulzacchelli - Marco Carrieri - Doriana Zazzera - Antonella Laghezza - Vincanzo Biasi - Samantha Laterza - Vito Petrosillo - William Biasi)
Fra' Gentile
Foto di Giampaolo Pinto
Foto di Giampaolo Pinto
Foto di Giampaolo Pinto
Foto di Giampaolo Pinto
Foto di Giampaolo Pinto
Foto di Giampaolo Pinto
Foto di Giampaolo Pinto
Foto di Giampaolo Pinto
Foto di Giampaolo Pinto
Foto di Giampaolo Pinto
Foto di Giampaolo Pinto
Foto di Giampaolo Pinto
Foto di Giampaolo Pinto
Foto di Giampaolo Pinto
Foto di Giampaolo Pinto
Gravaccine
Foto di Giampaolo Pinto
Foto di Giampaolo Pinto
Foto di Giampaolo Pinto
Foto di Giampaolo Pinto
Foto di Giampaolo Pinto
Foto di Giampaolo Pinto
Foto di Giampaolo Pinto
Foto di Giampaolo Pinto
Foto di Giampaolo Pinto
Foto di Giampaolo Pinto
Foto di Giampaolo Pinto


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