Centro di documentazione speleologica Franco Orofino
Al piano rialzato del Museo Speleologico Franco Anelli è collocato il Centro di Documentazione Speleologica
Franco Orofino.
Esso comprende:
la
Biblioteca,
la
Fototeca,
l'
Emeroteca.
Lo spazio messo a disposizione del Centro è di circa 70 metri quadri.
Il Centro di Documentazione rappresenta sicuramente il necessario completamento del Museo Speleologico e ne garantisce una maggiore funzionalità costituendo un valido supporto per tutte le attività di ricerca scientifica.
Il Centro di Documentazione è un punto di riferimento, di risorse a sostegno della didattica e della ricerca nelle Scuole e costituisce un ruolo importante, quale opportunità d'apprendimento e stimolo all'informazione, in quanto laboratorio culturale a servizio della didattica, aperto alle istanze del territorio. Infatti, il servizio offerto non è rivolto soltanto agli speleologi, i naturali fruitori del settore, ma anche agli studenti dei vari ordini di scuola, ai laureandi e agli stessi professori universitari, in quanto la biblioteca del Centro contiene opere non rintracciabili nelle stesse biblioteche universitarie.
La Biblioteca del Centro di Documentazione è inserita tra le biblioteche tematiche specializzate riconosciute dalla
Biblioteca del Consiglio Regionale della Puglia.
La Biblioteca
La Biblioteca ha a disposizione 6 scaffalature a vista per un totale di circa 10 metri lineari, un contenitore per il materiale cartografico, un espositore per riviste, due postazioni informatiche e due tavoli per la consultazione.
L'espositore consente di mettere a disposizione dei fruitori della biblioteca le riviste di recente pubblicazione. Un ampio spazio è riservato per la consultazione ed è utilizzabile da circa 10 persone.
Attualmente il materiale custodito nella biblioteca non è ancora interamente catalogato, ma il reperimento immediato delle pubblicazioni che trattano alcuni dei principali temi di speleologia è assicurato dalla professionalità del personale presente.
Il materiale doppio da utilizzare per gli scambi con altre biblioteche ed organismi speleologici è purtroppo custodito nel vano scala dei locali sotterranei, in attesa dell'acquisto di adatti contenitori.
La Biblioteca è fisicamente suddivisa in repertori bibliografici, libri, opuscoli, estratti, atti di convegni e congressi, bollettini di gruppi speleologici e riviste.
I libri sono suddivisi per aree che riguardano rispettivamente la speleologia fisica (idrogeologia, geologia, mineralogia, etc...), la biologia, l'archeologia, le varie regioni italiane e la miscellanea; in quest'ultima sezione trovano posto tutte quelle pubblicazioni che per le loro caratteristiche non sono inquadrabili nelle precedenti.
Gli opuscoli egli estratti sono suddivisi nelle stesse aree disciplinari dei libri.
Tra i vari libri presenti, sono da segnalare l'ormai introvabile libro di Luigi Vittorio Bertarelli ed Eugenio Boegan dal titolo "Duemila Grotte", pubblicato nel 1926 dal Touring Club Italiano, e numerose altre pubblicazioni di difficile reperimento.
Attualmente il patrimonio librario della Biblioteca è di oltre 4000 volumi, tra libri, opuscoli, estratti, atti di convegni, congressi e fascicoli di riviste.
Questi numeri confermano il Centro di Documentazione Franco Orofino come la più grande biblioteca di speleologia dell'Italia meridionale, seconda in Italia soltanto a quella dell'Istituto di Geologia dell'Università di Bologna.
Per potenziare maggiormente i servizi, la Biblioteca necessita dell'acquisto di un fotocopiatrice per andare incontro alle numerose richieste da parte degli utenti.
La prevista pubblicazione della rivista del Museo, a cadenza periodica, consentirà di incentivare gli scambi con i vari musei ed istituti di ricerca italiani e stranieri; nel contempo, si procederà a stipulare anche abbonamenti ad alcune prestigiose riviste italiane e straniere.
La fototeca
Un punto di forza del Centro è sicuramente rappresentato dalla Fototeca, che raccoglie fotografie (prevalentemente in bianco e nero) dei primi anni dell'attività turistica delle Grotte di Castellana. Sono presenti anche fotografie relative ad altre grotte carsiche della Puglia e di altre regioni italiane.
Attraverso questa documentazione fotografica di particolare interesse ed importanza, è possibile ricostruire non solo le varie tappe di crescita del polo turistico delle Grotte di Castellana, ma anche poter rivivere la vita politica, culturale, militare e religiosa pugliese e nazionale della seconda metà del secolo trascorso.
Attualmente la Fototeca è costituita da una raccolta di oltre 300 fotografie di vario formato, ordinate secondo un ordine essenzialmente cronologico. Le prime fotografie sono state scattate dal fotografo Cav. Michele Ficarelli di Bari e risalgono ovviamente al 1938 l'anno della scoperta, mentre negli anni successivi si sono avvicendati alcuni istituti fotografici (Istituto Nazionale Luce, Fiore Film) e numerose generazioni di fotografi locali e non (Angiolini, Mastrorilli, Vacca, Spagnuolo, Ottomano, Guglielmi, etc…).
La raccolta è incrementata dall'arrivo di nuovo materiale (fotografie a colori e diapositive) generosamente, donate dai soci del Gruppo Puglia Grotte.
Sarebbe auspicabile, al fine di rendere più completa questa raccolta, l'acquisizione del materiale fotografico riguardante le Grotte di Castellana, custodito presso la Biblioteca Comunale di Castellana-Grotte.
L'emeroteca
Il Centro possiede una ricca emeroteca che il prof. Franco Anelli aveva accumulato durante gli anni in cui fu direttore delle Grotte di Castellana. La maggiore parte del materiale è custodito in tre grossi raccoglitori, mentre un'altra parte è raccolta in due diverse cartelle.
Attualmente la consistenza dell'Emeroteca del Centro è di oltre 1200 articoli, che coprono un lasso di tempo dall'ottobre 1948 ad oggi, per la maggioranza relativi alle Grotte di Castellana e, in misura minore, alla Puglia e al resto d'Italia; si tratta di articoli concernenti ovviamente la speleologia e il carsismo estratti da rotocalchi (soprattutto quotidiani, ma anche settimanali, mensili e pubblicazioni stampate occasionalmente).
La raccolta di detto materiale costituisce un supporto importante per la ricostruzione delle vicende storiche che hanno caratterizzato i primi difficili anni di attività turistica delle Grotte di Castellana.
L'incremento del materiale della sezione è attualmente assicurato dal generoso contributo da parte di alcuni soci del Gruppo Puglia Grotte.
Per il futuro, sarebbe auspicabile la stipula di un apposito contatto con "L'Eco della Stampa", agenzia specializzata nel reperimento di articoli tematici su quotidiani e periodici vari, al fine di rendere certo e costante nel tempo l'arrivo dei materiali.